domenica 24 giugno 2012

notte prima degli esami


Ci siamo. Sembra impossibile ma è così. Anche il liceo è arrivato alla fine.
È finito il tempo delle interrogazioni, dell’intervallo e delle interminabili giornate di scuola.
È finita una fase della nostra vita, importante e indimenticabile.
È finito un percorso, fatto di scale da salire di corsa, (o ascensori presi di nascosto), lezioni imparate, arrampicate vertiginose, discese all’inferno e ritorno alla luce.
Sono stati anni di rinunce e compromessi, sacrifici e scelte. Abbiamo costruito pezzo per pezzo ciò che siamo oggi.
Siamo diventati grandi, più o meno consapevolmente siamo gli ometti del domani, un domani sempre più vicino e sempre più vasto. Al di là delle nozioni assimilate, grazie ai professori che ormai sono quasi una seconda famiglia, quello che importa davvero è l’aver imparato a vivere e a stare con gli altri, ad affrontare il mondo caotico che c’è la fuori.. è arrivato il momento di toccare l’asintoto e superare i nostri limiti: inizia una nuova sfida.
Perché cambia la vita ragazzi, e cambia davvero. Questi giorni tutti uguali, con la sveglia alle 6, puntuale e assordante con quel “NA-NA-NA COME ON” che ormai sento anche quando la sveglia non suona, quelle mattine passate sui banchi, dentro quella stanza che racchiude ogni certezza, costruita dalle emozioni che tanti ragazzi prima di noi, e come noi, hanno provato.. E’ arrivato il momento di cambiare, di scegliere la nostra rotta, e nonostante l'abisso che ci si apre davanti, l’angoscia di kierkegaard non dovrà mobilitare i nostri passi.
Abbiamo camminato tanto, insieme e da soli, di giorno e di notte, con il sole e con la neve, sulla sabbia..proprio come quella che per i 100 giorni è stata incisa dalle nostre mani fragili, insicure nel tracciare una cifra che in fondo, per quanto importante, non potrà mai esprimere davvero il nostro valore.. eppure è con quel numero che si chiude il nostro percorso. Un numero: come una fotografia che non riesce a riportare l’essenza della persona.. come il numero delle scarpe, che non racconta i tragitti affrontati fino a consumare la suola..
E tra poco lotteremo per questo numero, di nuovo, insieme, tutti con la stessa determinazione, tutti con la stessa paura. Simili, ma diversi. Come sempre.
Guardatevi attorno, pensate ai compagni, ascoltate l’eco dei corridoi. Pensate ai muri, ai banchi. Ricordate i pianti, i litigi, le risate. Quanto vale tutto questo? Voltatevi indietro, per un istante. Anche voi, grandi rocce: anche voi che prendete tutto alla leggera, che fate gli insensibili e gli spacconi: guardate cosa avete fatto, chi siete diventati, cosa lasciate dentro quell’edificio (ormai insopportabile). Sono stati anni di arrivi e di partenze, incontri e perdite. [Dico di nuovo: la teoria del colino vale sempre :P]
Fermatevi un attimo e pensate al vostro compagno di banco, alla persona che sta dall’altra parte della classe, a quella con cui siete amici ormai per la pelle. Pensate poi a colui (o colei) che non avete tollerato, che non avete conosciuto abbastanza, a quella persona con cui pensate di avere tanto in comune, a quella che vorreste non perdere mai.
Riprendete ulisse con la sua orazione picciola, cicerone con il suo vir bonus dicendi peritus, la dialettica logica e ontologica di hegel.. ricordate questo, e molto altro..
fiumi di inchiostro sono scivolati sulle righe e i quadretti, le penne si sono asciugate lentamente, tra scarabocchi e compiti senza fine, tra le pagine di un quaderno che ormai non è bianco: abbiamo scritto parte della nostra storia, le pagine sono state girate una per una, come i petali di una girandola in un pomeriggio di vento.
La clessidra sta sgocciolando gli ultimi granelli di sabbia..
Per questo ho scritto queste poche righe, di getto, di corsa, perché tempo non ce n’è ..però arrivati alla fine di un percorso non si può non guardarsi indietro e capire cosa abbiamo fatto, dove siamo andati, e dove vogliamo andare.
Ci siamo districati nella selva oscura, ci siamo persi, abbiamo sofferto, ma abbiamo riso insieme, condividendo molto di più di un bianchetto..
E' stata dura eppure siamo tutti, qui a stringerci così, però quel batticuore non ci lascia mai..bisogna ancora lavorare tanto, la strada è lunga ma la grinta c'è!
Chi siamo noi? Probabilmente l’esatto opposto degli eroi: siamo semplici liceali dell’ultimo anno, ognuno con il proprio carattere, il proprio zaino da portare sulle spalle, i propri limiti da superare e spigoli da levigare..
La rabbia, l’amore, l’impegno sono tutte cose che ci hanno fatto crescere, e porteremo sempre con noi ogni piccola sfumatura di questi anni, che una famoso cantante continua ad esaltare come i migliori della nostra vita 
Probabilmente il cemento che ci tiene uniti non sarà abbastanza forte da superare la coltre del tempo, prenderemo strade diverse e i rapporti non continueranno con tutti..
Quello che voglio semplicemente dirvi è che, avvocati, ingegneri, medici, ricercatori, professori, presidenti, piloti, commessi, spazzini, pittori: chiunque diventerete, ricorderete la vostra classe quando ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch'ebbe compagni dell'età più bella.

Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno che mi viene voglia di cantare.. forse cambiati, certo un po' diversi ma con la voglia ancora di cambiare..